Tipica risposta impulsiva di un ambiente chiuso
Tra le applicazioni di interesse vi sono innanzitutto la localizzazione e l'inseguimento di sorgenti sonore, che costituiscono una parte importante di molti sistemi per video-conferenza, telefonia in viva-voce, ecc. I parametri spaziali che si ottengono nel processo di localizzazione possono essere successivamente utilizzati per il dereverbero dei segnali (parlato o musica), la detezione di difetti in macchinari, il riconoscimento di parlatori.
La conoscenza delle proprietà acustiche di un ambiente è fondamentale nelle applicazioni multimediali, ad esempio per ricostruire uno scenario sonoro tramite schiere di altoparlanti o anche semplicemente per creare l'effetto di una sorgente virtuale comunque posizionata nello spazio. Inoltre la disponibilità del modello acustico di una sala di ripresa consente di ricreare le condizioni di ascolto originarie in un ambiente diverso (per esempio in applicazioni di "home theater"). In questo tipo di applicazioni è importante inoltre tenere conto dell'effetto complessivo di percezione da parte dell'ascoltatore, mediante l'introduzione di una opportuna funzione di traferimento (Head-related transfer funtion, HRTF).
Localizzazione di sorgenti sonore mediante array di microfoni
La localizzazione delle sorgenti sonore può avvenire mediante tecniche di "array processing" (per esempio "beamforming") oppure tramite la stima preliminare dei ritardi relativi (Time Delay of Arrival, TDOA) tra i segnali acquisiti da coppie di microfoni, seguita da triangolazione. In particolare le TDOA possono essere stimate mediante tecniche di cross-correlazione generalizzata. Il problema principale è quello di trattare in modo adeguato gli "arrivi multipli" sui microfoni, dati dalla sovrapposizione dei segnali diretti tra sorgenti e microfoni e dei segnali riflessi. La presenza del riverbero richiede quindi l'utilizzo di opportune tecniche di pre-elaborazione affinchè la stima delle TDOA avvenga correttamente.